Dalle ceneri risorto come l’Araba Fenice. Un 2017 di grande insegnamento

L'Araba Fenice

L’Araba Fenice

Come l’Araba Fenice risorge dalle proprie ceneri dopo la morte, così, io, Emanuele Trementozzi, ho fatto di un 2017 iniziato con enormi difficoltà un anno di enormi insegnamenti.

Raccontare l’anno appena trascorso senza partire dai difficilissimi momenti di gennaio e febbraio è davvero dura. L’apice di un cambiamento interno iniziato molti mesi prima, andato avanti lungo un tortuoso percorso che ha rischiato di farmi mollare definitivamente tutto. Quando tutto era nero, buio, senza più senso. Quando tutto, purtroppo, non aveva più significato alcuno. I rapporti personali, il lavoro, lo sport, il giornalismo. Un’enorme nuvola nera che ha avvolto, pericolosamente, ogni ambito della mia vita. Questo era l’inizio del 2017, senza più reazione, senza più voglia di lottare e combattere. Poi capita che, fortunatamente, un’amica storica mi sta vicino, mi sorregge, telefona cento volte al giorno e pronuncia la parola magica: uno come te non può mollare.
Da lì nasce la scintilla, che non voleva più accendersi; da lì, come un lampo di luce, cambia la vita.
La salita si fa meno dura, si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Quel tunnel che, nel mio caso, si chiamava voglia di tornare a vivere.

A marzo prendo la mia prima decisione, netta, senza ripensamenti: apro la mia partita iva e, in barba alla crisi, voglio mettermi in proprio. Mesi di duro lavoro, avviamento, sofferenza ma anche soddisfazioni.

Fino a maggio quando, un giorno, all’improvviso, scrivo l’articolo che più mi avrebbe cambiato la vita: nasce La Boca Sette Colli. Da lì sono mesi di lavoro, ricerca giocatori, approcci con i primi sponsor.

E, a fine agosto, il sogno diventa realtà: primo allenamento, tanti ragazzi che si avvicinano e le prime iniziative. Tutto straordinariamente bello, come l’esordio e tante altri momenti che resteranno nella storia di questa società.

Ma il 2017, per me, aveva previsto un altro step fondamentale: è il 24 settembre, un venerdì e l’amico Simone mi dice: “Vuoi organizzare il campionato di c7? Le squadre ci sono per partire, se vuoi partiamo”. Da lì tutto diventa magico, un mese e mezzo di asperità, colpi bassi, divieti e voltafaccia vigliacchi. Poi, il 13 novembre, con l’amico Joris, partiamo. Atletico San Marone-Incompresi, ore 21.30 Santa Maria Apparente. E’ la prima gara di un sogno divenuto realtà. Da quel giorno la mia vita è cambiata,ha assunto pieno valore così come le mie amicizie e la mia passione per il giornalismo. Radio, tv, giornali, eventi…quello che facevo da ragazzo al Liceo ora posso finalmente farlo da grande a Civitanova Marche.

E se tutto questo è stato reso possibile, non posso che ringraziare voi, amici e conoscenti, che mi avete sostenuto e spronato ad andare avanti. Contro tutto e tutti, senza fermarsi mai.

E allora, oggi, lunedì primo gennaio 2018, posso finalmente dire di aver intrapreso la mia strada della vita. Quella vita che, nei duri primi mesi del vecchio anno, mi sembrava vuota e senza senso e oggi, grazie a voi, ha raggiunto il pieno della sua esistenza.

Rinascendo dalle sue ceneri, dopo la morte. Proprio come l’Araba Fenice…

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